sabato 17 settembre 2011

LAMTUMIRË BATHORE!


1-11 agosto 2011: dieci giorni di scambio nella bellissima terra albanese che per il settimo anno consecutivo non si è ancora stancata di ospitare un campo giovani bolognese.

Siamo partiti in 9: la maggioranza ha messo piede in questa terra per la prima volta, assistente compreso (don Tommaso Rausa). Sempre lì, dalle suore domenicane di Bathore: suor Irene, suor Gabriella e suor Virginia insieme a don Patrizio. All’arrivo abbiamo trovato costruito il seminterrato della futura chiesa, che ora funge da chiesa provvisoria, e i nostri amici albanesi cresciuti e maturati dopo aver prestato servizio per il secondo anno come educatori di quello che per noi è l’ACR.

La mattina insieme alle suore di Madre Teresa, provvidenziali per la traduzione, animavamo per un paio d’ore quasi un centinaio di bambini dai 3 ai 14 anni a Codracuce, una collina a pochi km da Bathore, improvvisando giochi e cercando di far loro passare poche regole di convivenza e lo spirito di squadra a cui non sono molto abituati. Il pomeriggio invece tre ore di programmazione e formazione con gli educatori di Bathore: una decina di ragazzi dai 14 ai 19 anni che seguono circa 100 bambini dai 6 ai 13 anni.

Abbiamo costruito il sussidio con le attività e i contenuti da svolgere settimana dopo settimana. Il tema scelto quest’anno, “le donne nella Bibbia” è stato un po’ difficile da accettare all’inizio per la condizione arretrata che vive in Albania la donna ancora oggi: il più anziano della famiglia decide per lei e spesso viene fidanzata e data in sposa dai 14 ai 17 anni, senza la possibilità di farsi la vita che desidera. E per gli educatori maschi capire che una figura femminile della Bibbia parla anche a loro che sono uomini è stato un passaggio necessario e non scontato.

Siamo poi entrati nelle case di alcune donne che hanno ricevuto le macchine da cucire che sono state raccolte nei mesi scorsi, inviate tramite container, che suor Virginia ha provveduto a smistare. Una macchina da cucire per una donna e madre albanese è una grande fonte di reddito poiché, grazie ai corsi di cucito che vengono organizzati più volte l’anno in parrocchia, le permette di guadagnare qualcosa per mantenere la famiglia e negli anni aprire un piccolo laboratorio di sartoria. Perciò rinnoviamo l’invito a chiunque avesse una vecchia macchina da cucire a pedali inutilizzata di farlo sapere in Centro Diocesano e in particolare al settore giovani, perché sogniamo di raccoglierne altre per effettuare una nuova spedizione nei prossimi mesi per poter dare futuro ad altre donne!

Nel resto del tempo abbiamo condiviso la vita di preghiera della comunità parrocchiale e qualche momento di scambio con gli altri gruppi incrociati per qualche giorno che erano venuti come noi a svolgere un servizio: un campo giovani di una ventina di ragazzi dell’AC di Macerata e sei ragazze da Roma della Gioventù Ardente Mariana che andavano ad incontrare ed evangelizzare alcune famiglie.

Inoltre non ci siamo fatti mancare due giorni in giro alla scoperta di questa bella terra come momenti di conoscenza fra di noi e con i nostri amici di Bathore: al nord, a Scutari, e verso sud a Berat, la “città dalle mille finestre”.

Abbiamo consegnato inoltre alle suore più di 750 euro raccolti il 9 luglio scorso all’apericena a San Lazzaro che verranno usati per le necessità dei nostri amici educatori: una parte andrà per la loro formazione, permettendo così di partecipare ad alcuni incontri per educatori in varie parrocchie albanesi, un’altra parte verrà destinata per pagare a molti l’anno scolastico/universitario.

Tornare a Bathore e vedere che quelli che sei/sette anni fa erano bambini a cui noi facevamo da animatori sono oggi educatori carichi, vogliosi di trasformare il mondo dei bambini albanesi con semplici cose fatte con amore è un piccolo miracolo che continuamente sorprende e stupisce!


E allora… lamtumirë Bathore! (= arrivederci Bathore!)

Ilaria Viaggi

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